Nella splendida cornice del centro storico di Ceccano, a pochi passi dalla Villa comunale, dal Castel Sindici e dal Castello dei Conti da poco restaurato, l’Hotel la Villa a gestione familiare, esprime la migliore tradizione di accoglienza: la cordialità, la professionalità, la massima attenzione ad ogni desiderio del Cliente, al comfort e alla cura degli ambienti che rendono l’offerta dell’hotel superiore alle sue tre stelle. Da oltre 50 anni, per la Famiglia Tanzini, ogni nuovo anno è un’occasione per riconfermare la propria autentica vocazione alberghiera, che si traduce nella capacità di far sentire ogni Cliente come a casa propria. Dal comfort superiore delle camere, ai momenti di relax nell’accogliente hall con sala TV e Internet Point. Luogo ideale per chi cerca di ritemprarsi dallo stress quotidiano e dal caos cittadino.
Breve Storia di Ceccano
Probabilmente anche gli imperatori Antonino Pio e Marco Aurelio trascorsero qui alcuni momenti di “ozio”. Quando morì la moglie di Antonino Pio, un tempio venne eretto a suo nome e ricordo sulle rive del fiume; sulle fondamenta di questo tempio, molti secoli dopo, fu innalzata la chiesa di Santa Maria a Fiume, quasi a simboleggiare (come spesso accadde in altre parti d’Italia) la vittoria cristiana sui riti del paganesimo. Arrivò intanto la decadenza dell’Impero e, a causa dei difficilissimi tempi, la popolazione diminuì ovunque nell’Europa “romanizzata”. Giunsero i barbari e, tra questi, i Goti di Teodorico. Fu durante il suo regno che in una residenza posta tra Fabrateria e Frosinone, a quanto pare nell’attuale contrada della Cantinella, nacque il Papa Silverio, poi diventato Santo. Decenni dopo, quando al governo bizantino era succeduta nella maggior parte della penisola l’occupazione dei Longobardi, Fabrateria Vetus cambiò la sua denominazione con quella di Ceccano, dal nome di Petronio Ceccano, autorevole signore del luogo.
Intanto andava sempre più acquistando importanza la Chiesa di Roma. Essa, fin dai tempi del cosiddetto “Patrimonio di San Pietro” si era andata costituendo come la più importante proprietaria terriera dell’Occidente. Era dunque del tutto scontato e prevedibile che le questioni riguardanti le terre più vicine a Roma stessero particolarmente a cuore alle alte gerarchie ecclesiastiche romane… I movimenti dei Longobardi, i quali miravano alla conquista totale dell’Italia, si facevano sempre più vicini e minacciosi: purtroppo, non tardò il momento in cui giunse a Roma, sul tavolo del Papa, un documento che attestava la devastazione e l’occupazione di Ceccano. Dovettero intervenire i Franchi per rimettere le cose a posto, bloccando i tentativi espansionistici dei Longobardi, anche se la cosa non fu né semplice, né rapida.
Alla fine Ceccano, come prima e più di prima, tornò sotto il controllo del Pontefice romano.